Di: Maurizio Savigni
In un territorio incontaminato, rinomato per le bellezze paesaggistiche e territoriali come quello della Gallura, è palpabile un cambiamento che non piace a tanti: quello che sta portando all'installazione di numerose pale eoliche. Non è difficile, imbattersi nel sorgere di nuove turbine eoliche nel territorio tra Aggius, Tempio, Luras, Calangianus e Sant'Antonio di Gallura. Ad ora la maggioranza è rappresentata da turbine alte complessivamente non più di 25 metri, salvo qualche rara eccezione che arriva intorno ai 40 metri. Al momento passano come innocue e inosservate, perchè il danno paesaggistico risulta contenuto. Ora pensate di avere 11 turbine che raggiungono un'altezza massima di 200 metri piuttosto che 25 o 40 metri.
C'è un progetto i cui dettagli e tutti i documenti sono reperibili online sul sito del Ministero dell'Ambiente e Sicurezza Energetica, che fa storcere il naso per la portata e le sue dimensioni mastodontiche. Parliamo del "Progetto del Parco Eolico Gallura": sarebbe prevista l'installazione di 11 pale eoliche nel territorio tra: le campagne a nord-est di Tempio, le campagne a nord/nord-ovest di Luras e un punto di connessione in corrispondenza di una stazione elettrica nel territorio di Calangianus.
Il progetto è di una società italiana, le cui pale eoliche di modello Vestas V172, avrebbero una altezza torre pari a 114 metri e una complessiva pari a 200 metri, per una potenza complessiva installata pari a 79,2 MW, e un sistema di accumulo di energia (BESS) di potenza pari a 64,8 MW. Il costo? Circa 95,2 milioni di euro, iva compresa. Dalla base del traliccio, alla sommità delle pale eoliche, l'altezza arriverebbe a 200 metri. Se il progetto andasse in porto, sarebbe uno scempio per il nostro territorio.
Di certo, 11 pale eoliche alte complessivamente 200 metri (più dell'altezza di Monte Pulchiana, alto 123 metri, davanti al quale verrebbero installate), conoscendo il nostro territorio avrebbero un impatto visivo degno di nota, in quanto sarebbero visibili da tutti i comuni che si affacciano sul Monte Limbara. La palla è ora in mano al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica che esaminerà tutte le documentazioni presentate, per approvare o rifiutare tale progetto. Foto di Appolinary Kalashnikova su Unsplash
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Redazione C48