Tempio - La vicenda dei test sierologici alla palazzina ex comando, fatti ieri mattina agli studenti di un Liceo, con disagi e assembramenti inevitabili, continua a far notizia di sè. Vi lascio il link dell'articolo a fine pagina. Mi scrive una studentessa, per testimoniare meglio quanto accaduto ieri, che vuole rimanere e rimarrà anonima. "Ciao Maurizio, ieri come scritto dalla circolare, gli studenti di Tempio si sono recati alle 12.10 all'ex palazzina comando. Ci siamo ritrovati con tutti i nostri compagni di classe pendolari. Al nostro arrivo, stavano ancora effettuando i test ai ragazzi di seconda superiore e stavano iniziando quelli di terza. Come hai scritto tu nel precente articolo, i professori, nonostante non fossero tenuti a vigilare, hanno deciso di rimanere lì per tenere sotto controllo la situazione, dato che, le forze dell'ordine che erano in servizio, sono state inermi. Dopodiché, gli infermieri hanno deciso di chiamare classe per classe, creando ancora più caos. Alle 13.20 hanno smesso di fare i test per poi riprendere alle 15. Tutti noi studenti avevamo la mascherina, ma in una situazione del genere era veramente possibile tenere il metro di distanza, altrimenti chissà dove sarebbe finita quella lunga coda di centinaia persone. Eravamo ammassati tutti in pochi metri quadri di marciapiede, correndo il rischio di essere investiti sulla strada" 18 studenti avevano la febbre, sono risultati negativi al sierologico, ma gli verrà fatto anche il tampone faringeo. E qui un altro dettaglio importante: sono arrivate anche persone esterne al nostro Liceo, e ti parlo di gente adulta, per effettuare i test. Come mai? Avevano incozzi da parte di qualcuno? Credo che sia una situazione più che assurda. Noi studenti contestiamo l'ASL per aver organizzato i test in questo modo, con una disorganizzazione assurda" - conclude la testimonianza. Un'altra studentessa, esprime preoccupazione per la situazione e dice: "abbiamo tutti paura ed ansia per il coronavirus, sia per noi, che per le nostre famiglie. Il Ministro Azzolina vuole continuare con la didattica in presenza, ma la maggior parte di noi studenti è contraria. La maggior parte di noi, sono studenti pendolari, che viaggiano in mezzi di trasporto affollati, dove spesso la distanza di sicurezza non viene garantita. E' un pericolo assurdo e basta uno studente positivo che viaggia, per creare il caos totale. Tanto meglio fare didattica a distanza, per azzerare il rischio focolai nelle scuole. Una soluzione alternativa potrebbe essere potenziare il trasporto pubblico, ma non si sa quanto potrebbe funzionare". - conclude. Ecco la voce degli studenti, che in prima persona hanno vissuto quanto accaduto ieri e non solo. Pare che i test sierologici fatti ieri, siano tutti negativi. Gli studenti fin'ora sono la categoria più penalizzata, vista l'impennata dei casi in Italia e in Sardefna, ma sono anche la voce più fragile e inascoltata dalle istituzioni. La situazione sta diventando insostenibile per tutti, e la colpa non è degli studenti (visto che i tuttologi del web sbraitano contro). La colpa è anche del Governo e dell'ATS che non sanno organizzarsi, gestire ed attuare strategie concrete atte a contrastare il Covid. Auspichiamo chiaramente, che la situazione covid nell'ambiente scolastico locale, non si aggravi. Soprattuto auspichiamo che non accada nulla di più grave e che gli errori del presente, siano da monito per non essere commessi in futuro.
Scritto da: Maurizio Savigni
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