Di: Maurizio Savigni
Prefazione: lo scrivente di questo articolo è uno studente. Sono studente universitario; fino a due anni fa frequentavo il Liceo; conosco l'ambiente, nonchè l'attuale situazione dopo essermi confrontato con tanti amici e coetanei che attualmente frequentano.
La Sardegna è certo che resterà in zona rossa fino al 9 maggio, ciò non toglie l'entrata in vigore dei nuovi provvedimenti del Governo, anche sul fronte scuola. Mentre fino alle scuole medie, si tornerà in presenza al 100%, nei Licei bisognerà garantire almeno il 50% degli studenti in presenza, con possibilità fino ad un massimo del 75%.
Serpeggiano malumori e preoccupazioni a livello locale. Gli studenti dei Licei di Tempio, molti dei quali con cui mi sono confrontato negli ultimi giorni, si dicono preoccupati e addirittura contrari ad un rientro in presenza in aula. La percentuale è netta: 4 studenti su 5 sono contrari al rientro a scuola fino al termine dell'anno scolastico. Sempre 4 studenti su 5, credono che il rientro a scuola a livello nazionale, inciderà e contribuirà all'aumento di casi ovunque a metà maggio. Un Dejà Vu, quello dell'aumento dei casi in Italia dopo il rientro a scuola, già visto a settembre e gennaio.
Come mai gli studenti sono preoccupati e non vogliono tornare a scuola? Il concetto è di facile intuizione; le risposte sono multiple. In primis pesano tutti i casi di contagio da Covid, verificatisi nelle aule di Licei e scuole medie a Tempio, finchè la Sardegna era zona bianca. Studenti di diverse classi, sono stati costretti a molteplici periodi di quarantena e isolamento, perchè ad ogni rientro a scuola, si sono verificati casi di contagio, con conseguenze anche per le famiglie degli studenti stessi. Quindi no, un'altra situazione simile, nessuno ha voglia di trascorrerla. Inoltre Tempio è un "melting-pot" dove studenti dei comuni vicini, viaggiano in pullman e frequentano i licei cittadini. I mezzi pubblici sono bombe ad orologeria dove possono diffondersi facilmente i contagi. Pesa la variante inglese, più contagiosa del ceppo di Wuhan.Pesa la campagna vaccinale che avanza ancora a rilento e coinvolgerà i giovani per ultimi, (senza protezione e immunità al Covid fino ad allora).
Quindi meglio la didattica a distanza finchè non arriveranno i vaccini? La maggior parte degli studenti dei licei di Tempio, concorda su questa linea. Troppo rischioso tornare in presenza anche al 50%; meglio la DaD nonostante tutte le difficoltà di apprendimento. Inoltre non dimentichiamoci il picco di casi che sta registrando nell'ultimo periodo la Gallura. In tutti i comuni la situazione si fa sempre più seria e, un rientro a scuola dei ragazzi, soprattutto dei liceali, rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già precaria.
Il Governo ha intrapreso una decisione ridicola, che si può definire anche "suicida a lungo termine". Giovani abbandonati e inascoltati, ancora una volta. Ora vogliono rimandarci a scuola, a rischiare nuovamente contro un virus per il quale saremo gli ultimi a ricevere l'antidoto. Non siamo immortali; abbiamo dei doveri, ma anche dei diritti; abbiamo il diritto di essere ascoltati e non abbandonati dalle istituzioni.