Un Dejà Vu già visto. Ieri sera, nella FAQ (frequently asked questions) sul sito del Governo, è apparsa la voce "Dal 16 gennaio 2021, le disposizioni in vigore consentono di fare "rientro" alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette "seconde case". Pertanto, proprio perché si tratta di una possibilità limitata al "rientro", è possibile raggiungere le seconde case, anche in un'altra Regione o Provincia autonoma (da e verso qualsiasi zona: bianca, gialla, arancione, rossa)"
Da domani, quindi, sarà possibile raggiungere le seconde case nella nostra isola, da parte dei 'continentali', ovvero tutti gli italiani che si trovano in zona rossa o arancione (la Sardegna è l'unica zona bianca in Italia) che possiedono una seconda casa nella nostra isola.
Una notizia poco digerita dalla stragrande maggioranza dei sardi. Sui social network, da diverse ore, infuriano polemiche e commenti di rabbia e sgomento per questa decisione del Governo. La Sardegna mantiene parametri da zona bianca, ma rischia di vedere vanificato tutto ciò, in vista di una possibile 'invasione' nel periodo pasquale, da parte dei residenti in zona rossa o arancione, basta che abbiano una casa nella nostra isola. Una notizia che non piace a nessuno ed allarma tutti. Si rischia di vanificare anche il lavoro della giunta Solinas che chiede certificato di negatività al tampone 48 prima di arrivare in Sardegna o di fare il tampone appena si approda nell'isola.
Sono tante le prese di posizione radicali dal mondo politico sardo. In primis c'è il Presidente dell'ANCI, Emiliano Deiana che scrive "è inaccettabile, è un errore gravissimo del Governo Draghi e non può essere accettata in nessun modo"
Si rischia di vedere un Dejà Vu, come nel periodo tra marzo e maggio 2020, quando nonostante la zona rossa nazionale, l'isola fu invasa dai proprietari delle seconde case provenienti da altre regioni. A questo punto, scrive qualcuno, manca solo che Briatore riapra il Billionarie.
News48
Redazione C48