Scritto da: Maurizio Savigni 

Del caldo africano, non ne possiamo più. La situazione è insostenibile; la crisi idrica peggiora e nelle Alpi manca la neve anche sopra i 3000 metri. 

A novembre corriamo il rischio concreto, di passare da un'estremo all'altro. Dai 30° di questi giorni, ai 5°/10° tra 10-15 giorni, in modo repentino e brusco. Il caldo africano, da queste ore, inizia ad allentare la presa dopo 10 giorni assurdi. Per altro, si sapeva che sarebbe accaduto. Le indicazioni delle previsioni stagionali emanate ad agosto, annunciavano una stagione autunnale dai tratti estivi, con caldo fino al termine di ottobre. 

A novembre accadrà sicuramente una svolta. Ce lo mostrano già i modelli meteo di previsione e lo mostrano degli indici particolari. Durante il corso del mese, potremmo addirittura sperimentare una o due ondate di freddo o gelo, con neve a quote di alta collina e montagna (800-1000 metri) in buona parte d'Italia. La svolta arriverà dall'abbassamento della circolazione nord-atlantica e dall'approfondirsi di basse pressioni nell'Europa Nord-Occidentale che andranno a scatenare scenari con basse pressioni o perturbazioni anche sul Mediterraneo e in Italia.

Entro 10-14 giorni da ora, faremo i conti con aria molto più fredda sul nostro paese e il ritorno delle piogge. Sarebbe anche ora, perchè sperimentare clima estivo in pieno autunno, non è che sia il massimo. I ruscelli sono secchi; le sorgenti non erogano acqua da mesi; i bacini idrici sono al collasso in mezza Sardegna ed è già scattato il razionamento dell'acqua. La situazione è insostenibile. Ci vuole una svolta; arriverà, ma occorre pazienza. Passeremo in un attimo dall'Estate all'Inverno

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Redazione C48