È stata presentata oggi a Valledoria, alla presenza degli Assessori dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris e dell’Ambiente, Gianni Lampis, la proposta progettuale per la realizzazione di un insieme di interventi per la mitigazione del rischio idraulico nella Bassa Valle del fiume Coghinas, il più importante corso d’acqua della provincia di Sassari, terzo fiume della Sardegna per lunghezza dopo il Tirso e il Flumendosa (secondo per ampiezza di bacino dopo il Tirso e secondo per portata media d'acque dopo il Flumendosa). All’incontro hanno partecipato, oltre ai rappresentanti del Consorzio di bonifica del Nord Sardegna, della Provincia di Sassari e dei Comuni di Badesi, Viddalba, Santa Maria Coghinas e Valledoria, anche le Associazioni agricole. Gli interventi previsti nel progetto che ha già ottenuto dall’Assessorato dell’Ambiente la Valutazione di impatto ambientale, Via, sono divisi in 9 lotti e rispondono a un costo complessivo di opere da realizzare pari a circa 28 milioni di euro, di cui al momento disponibili 9 milioni, tutti finanziati dalla Regione tramite l’Assessorato dei Lavori Pubblici. I lavori consistono nella realizzazione di opere considerate necessarie (aumento dell'altezza degli argini esistenti) che garantiranno una maggiore sicurezza. Si andrà infatti a incidere sul contenimento delle portate e sull'esondazione controllata del corso d'acqua prevedendo anche la realizzazione, sulla sommità degli argini, di una strada di servizio e di alcuni interventi di rinverdimento, tra cui l'idrosemina di essenze erbacee e la messa a dimora di specie vegetali autoctone. Tecnicamente, grazie alla realizzazione delle opere, verranno contenute le portate di piena con tempi di ritorno di 200 anni (franco idraulico di 1,20 metri): gli argini resisteranno quindi a un evento che avrà la probabilità di verificarsi una volta ogni 200 anni. “Attualmente, l’ambiente è al centro di numerosi segmenti di sviluppo e la sicurezza dei territori dipende anche dalle attività che si promuovono – ha aggiunto Lampis – Il risultato ottenuto per questo progetto è il frutto di un rinnovato dialogo e sinergia tra le istituzioni, che consente di attuare un nuovo modello di tutela e difesa dell’ambiente, che consenta all’uomo e alle sue attività di coesistere in maniera sostenibile e superi quella logica che, invece, vedeva la tutela dell’ambiente come una sorta di musealizzazione, che spesso si è trasformata in immobilismo. Dopo un complicato percorso tecnico-amministrativo, siamo arrivati al giudizio positivo per un importante investimento che avrà certamente una ricaduta positiva sul territorio”
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Redazione C48