L'Agenzia Italiana del Farmaco ha imposto il divieto temporaneo di uso e somministrazione del vaccino AstraZeneca, in attesa del verdetto dell'European Medical Agency, in merito ai casi di reazione avversa e decessi sospetti dopo la somministrazione a diversi soggetti in Italia ed altri stati europei. Il nesso o la correlazione tra vaccino e decesso di pazienti a cui è stato somministrato, è pressochè inesistente. 
Ciò che preoccupa, invece, è la brutta campagna messa in scena dai mass media negli ultimi giorni, volta a cercare o evidenziare o alludere a certezze che il vaccino di AstraZeneca sia la causa principale della morte di Sandro Tognatti, docente di clarinetto in Piemonte. In più, il provvedimento dell'Agenzia Italiana del Farmaco sembra alquanto ingiusto, sia perchè rallenta la campagna vaccinale nel nostro paese, sia perchè alimenta la polveriera di dubbi e panico sul vaccino italo-inglese, sollevata in questi giorni. Le inchieste, in alcuni casi, devono essere giustamente portate avanti, ma il divieto di somministrazione nel nostro paese ed altri stati europei, è eccessivo. 

Incredibile come in Italia, un morto dopo alcuni giorni essere stato vaccinato, con correlazione pressochè inesistente tra vaccino e causa del decesso, faccia più notizia delle oltre 102 mila persone uccise dal Covid da inizio pandemia (numero anche sottostimato) e delle 300 persone che muoiono in media ogni giorno. Incredibile la strumentalizzazione e l'esasperazione dei fatti di cronaca in atto da giorni. Ormai, siamo ai livelli che: una persona si vaccina, dopo 3 giorni cade dal monopattino e la colpa viene data al vaccino, con tanto di articoloni e polemiche. E davvero fosse accertata la correlazione tra vaccino e morte di alcuni individui, il rapporto è di 1 morto su 21 milioni di somministrazioni del vaccino AstraZeneca, che farebbe e fa più notizia dei 400 mila morti di Covid da inizio pandemia in Europa. 

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Redazione C48